L'ISTITUTO COMPRENSIVO PERGINE 1

A partire dal mese di settembre del 2000 la Provincia Autonoma di Trento ha stabilito un dimensionamento degli istituti scolastici per consentire un esercizio ottimale dell’autonomia.

Di conseguenza, nell’anno scolastico 2000/2001 è stato costituito l’Istituto Comprensivo PERGINE 1 grazie all’unione delle Scuole Elementari del 1° Circolo Didattico di Pergine e della Scuola Media “Ciro Andreatta” di Pergine Valsugana.

PRESENTAZIONE DETTAGLIATA DELL’ISTITUTO PERGINE1 : L’Istituto IC Pergine 1 PRESENTAZIONE 23.24 

L’istituto raccoglie un vasto bacino d’utenza con 860 alunni provenienti dai Comuni di Pergine Valsugana, S. Orsola Terme, Palù del Fersina, Fierozzo, Frassilongo e Vignola Falesina.

E’ articolato su sei plessi, di cui quattro dislocati sul territorio di Pergine Valsugana (la Scuola Primaria “Don Lorenzo Milani”, la Scuola Secondaria di  Primo Grado “C. Andreatta”, le Scuole Primarie di Canezza e Zivignago), e due in Val dei Mòcheni (la Scuola Primaria di S. Orsola Terme “ Il bucaneve” e la Scuola Primaria di Fierozzo).

La popolazione è inserita nella Comunità di Valle Alta Valsugana e Bersntol.

Le scuole dell’Istituto si trovano su un territorio che comprende la Val dei Mocheni ed in parte la Valsugana, nel tratto della piana alluvionale che va da Pergine a Serso. L’altitudine va dai 482 metri di Pergine ai 1360 m di Palù del Fersina.

La Valle dei Mòcheni

La Valle dei Mòcheni o valle del Fersina, Bersntol in lingua mòchena, è una valle glaciale che porta i segni di successive escavazioni dei torrenti affluenti del Fersina, il corso d’acqua principale. 

I quattro comuni della Valle sono Sant’Orsola Terme, Fierozzo-Vlarotz, Frassilongo-Garait e Palù del Fersina-Palai en Bersntol. 

Il territorio fu interessato da una colonizzazione agricola medievale di popolazione di origine tedesca. Verso il 1400 si vennero a formare le prime comunità stabili.  Si trattava di coloni tedeschi provenienti per lo più da Baviera e Boemia. Da un’occupazione prevalentemente agricola, boschiva e pastorale, si passò allo sfruttamento dei ricchi giacimenti di ferro, rame ed argento, che vide la comunità protagonista delle vicende minerarie che, in particolare tra il XIV e il XVI secolo, interessarono l’intero Tirolo.

Questa risorsa determinò tra il 1400 e il 1500 l’arrivo di altri lavoratori tedeschi, che per la loro occupazione in miniera furono chiamati “Canopi”/”Knòppn”. Rimasero per lungo tempo nella valle, pur non integrandosi con le comunità locali. Peculiarità di questa popolazione era comunque l’autosufficienza e l’indipendenza che limitarono notevolmente i contatti con il mondo esterno, favorendo la conservazione della lingua. 

Sebbene anche la germanizzazione della valle presenti caratteristiche diverse nel raggio di pochi chilometri, il risultato è una cultura marcata ed assolutamente originale. 

La struttura abitativa simbolo è il maso, fino ad alcuni decenni fa dall’economia quasi del tutto autosufficiente e dalla tipologia architettonica fortemente caratteristica. Storicamente la valle fu interessata dal fenomeno dell’emigrazione dal carattere dapprima stagionale (krùmer) ed in seguito più stanziale. 

Nel 1915, durante la Prima guerra mondiale, la Valle del Fersina fu completamente militarizzata poiché si trovava nelle immediate retrovie del fronte. Va precisato che la Valle dei Mòcheni è stata interessata negli ultimi anni da un ambizioso progetto di ripristino, di restauro e di valorizzazione dei siti della Prima guerra mondiale che vanno dal Sasso Rotto alla Panarotta (Catena del Lagorai).

Durante la Seconda guerra mondiale, attraverso il sistema delle Opzioni, anche agli abitanti della valle di lingua germanofona fu imposto di scegliere se diventare cittadini tedeschi e conseguentemente trasferirsi nei territori del Terzo Reich o se rimanere cittadini italiani integrandosi nella cultura italiana e rinunciando ad essere riconosciuti come minoranza linguistica. Si assistette pertanto ad un esodo massiccio della popolazione verso la Boemia Meridionale. Gli optanti partirono nel 1942 e fecero ritorno alla fine del 1945.

Non trovarono più nulla, i loro beni erano stati acquisiti dalla Società Fiduciaria Germanica di Liquidazione, che li restituì solo quattro anni dopo. Terminata la guerra si passò alla ricostruzione dei quattro comuni della Valle.

Oggi la Valle costituisce isola linguistica germanofona, tutelata dalle norme di legge. Ad un’economia di tipo agricolo (tipica la coltivazione dei piccoli frutti), si associa la vocazione turistica per le incantevoli bellezze di una natura ancora incontaminata in cui le attività umane si inseriscono con rispetto. Di particolare interesse è il tracciato del sentiero europeo E5, che partendo dal Lago di Costanza (Svizzera), attraversa la parte alta della Valle e raggiunge poi il Mare Adriatico.

Da evidenziare la presenza sul territorio di molteplici siti museali (forni fusori, miniera di Erdemolo, Filzerhof, Segheria Van Rindel, Mulino de Mil, Museo Mineralogico di Palù, Museo Pietra Viva di Sant’Orsola Terme, Istituto Culturale Mòcheno/BKI) che valorizzano e testimoniano la cultura locale.

Il Perginese

Il territorio del Perginese si trova nella zona comunemente indicata come “Alta Valsugana”. 

A Nord la delimita il Gruppo del Gronlait – Fravort, con i caratteristici scisti del “cristallino della Valsugana”, della Cima d’Orno e della Panarotta. Poco oltre la città di Pergine, posta allo sbocco della Valle del Fersina e all’inizio della Valsugana, si apre il Lago di Caldonazzo che, con il vicino Lago di Levico, dà origine al fiume principale, il Brenta. 

La città di Pergine è la sede della Comunità di Valle Alta Valsugana e Bersntol. 

Il territorio era abitato già in epoca preistorica dai Reti: insediamenti abitativi sono stati trovati nelle colline circostanti, ai Montesei di Serso. Con la guerra retica (I secolo a.C.), l’area entrò a far parte dei confini del Municipio romano di Feltre e, molto probabilmente, fu attraversata da una diramazione dell’antica Via Claudia Augusta Altinate, che collegava Altino, nei pressi dell’odierna Venezia, a Trento, passando dalla Valsugana e che arrivava a nord fino ad Augusta. Dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, Pergine divenne parte del ducato longobardo di Trento, fino alla dominazione dei Franchi. Si può parlare con sicurezza di Pergine come centro urbano, però, solo nel Medioevo, quando il 26 febbraio 845 appare per la prima volta in un documento il nome del paese e quando il 13 luglio 1183 venne creata la comunità di Pergine e la chiesa pievana. 

Il borgo vide il maggior splendore in epoca feudale: il castello, che dal colle del Tegazzo lo domina, è uno dei suoi simboli più conosciuti ed è divenuto patrimonio della comunità attraverso l’acquisizione da parte della Fondazione Castel Pergine Onlus. Nel tardo Medioevo Pergine assunse un ruolo importante per l’Ufficio delle miniere, che rimase in funzione fino al 1816. Nell’Ottocento anche la cittadina conobbe il triste fenomeno della migrazione economica, nonostante la considerevole disponibilità di posti di lavoro garantita dalla presenza della Filanda e dell’Ospedale psichiatrico.  Voluto dal governo austriaco per i pazienti di lingua italiana del Tirolo e poi diventato l’ospedale psichiatrico della regione Trentino-Alto Adige contava negli anni Settanta 2.500 pazienti e 1.200 dipendenti. La sua importanza e le sue dimensioni andarono esaurendosi dopo la legge Basaglia del 1978. 

Oggi Pergine con i suoi circa 21.500 abitanti è il terzo comune del Trentino.  È una città a carattere terziario con una discreta attività industriale nella zona nord e un’importante attività agricola nelle campagne della periferia e delle frazioni.  Molto sviluppato è il settore commerciale, di lunga tradizione. Il turismo è di tipo culturale, sportivo ed escursionistico. 

Pergine rappresenta un centro importante per diverse tipologie di servizi: ha uffici e ambulatori dell’Azienda Sanitaria Locale e l’RSA (Residenza Sanitaria Assistenziale) organizzata su due sedi. 

La maggior percentuale di occupazione è realizzata nel terziario, soprattutto nei servizi alla persona. Negli ultimi anni Pergine ha conosciuto un incremento demografico notevole: molti dei residenti sono però pendolari e gravitano sulla vicina Trento per motivi di lavoro.

Comune  Dati indicativi (01.01.2021)
Pergine Valsugana n. abitanti 21.486
altitudine 482 m slm
superficie 54,4 km2
Sant’Orsola Terme n. abitanti 1.120
altitudine 925 m slm
superficie 15,4 km2
Fierozzo-Vlarotz n. abitanti 481
altitudine 1127 m slm
superficie 17,9 km2
Frassilongo-Garait n. abitanti 342
altitudine 852 m slm
superficie 16,7 km2
Palù del Fersina-Palai en Bersntol n. abitanti 165
altitudine 1360 m slm
superficie 16,7 km2
Vignola-Falesina n. abitanti 180
altitudine 984 m slm
superficie 11,9 km2